Anno 1°, ospite numero 1:
Ladies and Gentlemen... NORMA MILLER!!!
Ladies and Gentlemen... NORMA MILLER!!!
Direttamente, esclusivamente dagli Stati Uniti d'America, in prima assoluta per l'Italia, sarà con noi per il LOT la Regina dello Swing, l'ultima icona vivente del gruppo di ballo che infiammava i cuori di tutti i ballerini e gli appassionati durante la Swing Craze: l'inimitabile, l'impareggiabile e inarrivabile Norma MIller!!
Autrice, coreografa, ballerina, attrice e performer, la sua carriera si snoda su ben sette decadi.
Insignita nel 2003 con la prestigiosa National Heritage Foundation Fellowship dalla “National Endowments of the Arts” per il suo ruolo nel creare e preservare “l'acrobatico stile di swing dance noto come Lindy Hop”, Miss Miller, alla tenera età di 94 anni, continua ad essere un'ispirazione per tutti coloro che la conoscono.
Nata il 2 dicembre 1919, ad Harlem, New York, da bambina mostrò subito un forte interesse per il ballo e nei primi anni '30, Norma conobbe il Savoy, la famosissima sala da ballo che si trovava dietro l'appartamento in cui era traslocata nel frattempo la sua famiglia. La musica Swing iniziava a prendere corpo e Norma poteva guardare da fuori le ombre dei ballerini che eseguivano i balli in voga come il Black Bottom, lo Shimmy, il Picking Cherries e lo Shim Sham. Il ballo più recente, tuttavia, fu chiamato Lindy Hop... Twist Mouth George Ganaway (conosciuto allora come il più famoso ballerino del mondo) ideò i passi, e Shorty Snowden (un ballerino del Savoy) coniò il nome dopo che Charles Lindbergh fece la famosa transvolata atlantica.
Durante un contest di ballo all'Apollo Theatre il manager del Savoy Ballroom, Herbert "Whitey" White, vide Norma battere i suoi migliori ballerini, così il giorno dopo si presentò alla sua porta, e pensando che sarebbe stato meglio averla dalla sua parte piuttosto che contro, la invitò ad unirsi agli Whitey's Lindy Hoppers.
Norma Miller a 15 anni, divenne così la più giovane del team di Whitey, e fin dal primo momento si distinse per la sua creatività, il suo stile spesso comico ed un incredibile senso del ritmo.
Dagli Anni Trenta non ha mai smesso di partecipare a produzioni di Broadway, film, spettacoli teatrali e televisivi; è anche autrice di diversi libri, fra cui “Swing Baby Swing”, in cui narra dell'evoluzione della cultura swing nel ventunesimo secolo, e la sua autobiografia “Swingin' at the Savoy: A Memoir of a Jazz Dancer” in cui raccoglie le memorie dei suoi incontri in gioventù con Ella Fitzgerald, Count Basie, Duke Ellington, Billie Holiday, Benny Goodman, Artie Shaw, Ethel Waters e altre leggende del jazz.
Miss Miller è stata il soggetto di molti documentari, fra cui “Jitterbug” del National Geographic (1991), la serie Smithsonian sul Jazz della NPR, e il documentario di Ken Burn “Jazz” (2001); compare nel film dei fratelli Marx “A Day at the Races” (1937), “Hellzapoppin” (1941); “Malcolm X” di Spike Lee (1992), “Stompin' at the Savoy” (1992) di Debbie Allen e “Captiva” (1995.). Negli Anni Sessanta ha lavorato con Redd Foxx al suo comedy club e negli Anni Settanta nello show televisivo “Sanford and Son” come stand up comic, attrice e coreografa.
Il documentario “Queen of Swing”, del filmmaker John Biffar, è uno sguardo preciso sull'influenza di Norma Miller nella globalizzazione della cultura jazz americana, e sul suo ruolo di artista attiva nell'integrazione razziale, includendo interviste con Bill Cosby e Leonard Reed.
Con la sua eccezionale vivacissima personalità, Norma continua a viaggiare per il mondo, spargendo il suo amore per il Lindy Hop.
Autrice, coreografa, ballerina, attrice e performer, la sua carriera si snoda su ben sette decadi.
Insignita nel 2003 con la prestigiosa National Heritage Foundation Fellowship dalla “National Endowments of the Arts” per il suo ruolo nel creare e preservare “l'acrobatico stile di swing dance noto come Lindy Hop”, Miss Miller, alla tenera età di 94 anni, continua ad essere un'ispirazione per tutti coloro che la conoscono.
Nata il 2 dicembre 1919, ad Harlem, New York, da bambina mostrò subito un forte interesse per il ballo e nei primi anni '30, Norma conobbe il Savoy, la famosissima sala da ballo che si trovava dietro l'appartamento in cui era traslocata nel frattempo la sua famiglia. La musica Swing iniziava a prendere corpo e Norma poteva guardare da fuori le ombre dei ballerini che eseguivano i balli in voga come il Black Bottom, lo Shimmy, il Picking Cherries e lo Shim Sham. Il ballo più recente, tuttavia, fu chiamato Lindy Hop... Twist Mouth George Ganaway (conosciuto allora come il più famoso ballerino del mondo) ideò i passi, e Shorty Snowden (un ballerino del Savoy) coniò il nome dopo che Charles Lindbergh fece la famosa transvolata atlantica.
Durante un contest di ballo all'Apollo Theatre il manager del Savoy Ballroom, Herbert "Whitey" White, vide Norma battere i suoi migliori ballerini, così il giorno dopo si presentò alla sua porta, e pensando che sarebbe stato meglio averla dalla sua parte piuttosto che contro, la invitò ad unirsi agli Whitey's Lindy Hoppers.
Norma Miller a 15 anni, divenne così la più giovane del team di Whitey, e fin dal primo momento si distinse per la sua creatività, il suo stile spesso comico ed un incredibile senso del ritmo.
Dagli Anni Trenta non ha mai smesso di partecipare a produzioni di Broadway, film, spettacoli teatrali e televisivi; è anche autrice di diversi libri, fra cui “Swing Baby Swing”, in cui narra dell'evoluzione della cultura swing nel ventunesimo secolo, e la sua autobiografia “Swingin' at the Savoy: A Memoir of a Jazz Dancer” in cui raccoglie le memorie dei suoi incontri in gioventù con Ella Fitzgerald, Count Basie, Duke Ellington, Billie Holiday, Benny Goodman, Artie Shaw, Ethel Waters e altre leggende del jazz.
Miss Miller è stata il soggetto di molti documentari, fra cui “Jitterbug” del National Geographic (1991), la serie Smithsonian sul Jazz della NPR, e il documentario di Ken Burn “Jazz” (2001); compare nel film dei fratelli Marx “A Day at the Races” (1937), “Hellzapoppin” (1941); “Malcolm X” di Spike Lee (1992), “Stompin' at the Savoy” (1992) di Debbie Allen e “Captiva” (1995.). Negli Anni Sessanta ha lavorato con Redd Foxx al suo comedy club e negli Anni Settanta nello show televisivo “Sanford and Son” come stand up comic, attrice e coreografa.
Il documentario “Queen of Swing”, del filmmaker John Biffar, è uno sguardo preciso sull'influenza di Norma Miller nella globalizzazione della cultura jazz americana, e sul suo ruolo di artista attiva nell'integrazione razziale, includendo interviste con Bill Cosby e Leonard Reed.
Con la sua eccezionale vivacissima personalità, Norma continua a viaggiare per il mondo, spargendo il suo amore per il Lindy Hop.
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